Il Rapporto trimestrale sul contenzioso tributario elaborato dal Dipartimento Finanze del Mef offre un’interessante fotografia dello stato dell’arte del Processo Tributario Telematico nel nostro Paese. Tra i numerosi dati analizzati nell’ultimo rapporto, relativo al periodo gennaio-marzo 2018, infatti sono particolarmente interessanti quelli relativi al PPT.
Nel periodo considerato, infatti, bene il 43% degli atti processuali relativi a controversie tributarie, in entrambi i gradi di giudizio, sono stati depositati utilizzando la procedura online.
Nelle Commissioni tributarie provinciali il volume documentale gestito tramite PTT è pari al 45% degli atti tributari. Nel dettaglio, è stato inviato telematicamente:
- Il 14% degli atti introduttivi;
- Il 40% delle controdeduzioni;
- Il 51% degli altri atti processuali.
Nelle Commissioni tributarie regionali circa il 36% degli atti tributari è trasmesso in modo telematico, e in particolare:
- Il 16% degli appelli;
- Il 24% delle controdeduzioni;
- Il 46% degli altri atti processuali.
Questi numeri dimostrano come il Processo Telematico Tributario, attivo sull’intero territorio nazionale a partire da luglio 2017 e inizialmente poco utilizzato, stia prendendo sempre più piede, complice anche l’inarrestabile digitalizzazione di tanti studi professionali.
Ad avvalersi del Processo Tributario Telematico, infatti, sono soprattutto i difensori delle parti processuali. In particolare, tra i professionisti abilitati all’assistenza tecnica, il PPT è utilizzato principalmente dagli avvocati (2.021 unità), seguiti dai commercialisti (983), ragionieri, consulenti del lavoro e geometri.
Gli Enti impositori, invece, trasmettono telematicamente il 44% dei documenti processuali prodotti, mentre il 26% dei contribuenti sceglie di avvalersi del Processo Tributario Telematico.
Il Rapporto Mef mostra anche come, nel primo trimestre 2018, i rapporti tra Fisco e contribuente sembrano essere migliorati, con una contrazione dell’8,51% delle liti tributarie rispetto allo stesse periodo dello scorso anno, con un trend positivo ormai consolidato dal 2012. Anche le liti tributarie pendenti sono in calo, come già descritto nel dettaglio qui.
Le controversie definite nel periodo gennaio-marzo 2018 sono state 66.467, di cui 42.355 nuove controversie, in primo grado, presso le Commissioni tributarie provinciali (con una crescita del 3,23% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). I ricorsi definiti, pari al 51.158, sono invece diminuiti del 19,46%.
Per quanto riguarda le Commissioni tributarie regionali,il Rapporto Mef riporta 16.010 appelli, con un calo del 9,51%. Le definizioni registrano invece una crescita dell’1,30%, con 15.309 provvedimenti.
In merito all’esito dei giudizi, nelle Commissioni Tributarie Provinciali si registra un 46% di decisioni favorevoli all’Ente impositore, per un valore complessivo di 2.401,78 milioni di euro, contro il 31% di decisioni favorevoli al contribuente (valore complessivo 941,26 milioni di euro).
Nelle Commissioni tributarie regionali la quota di giudizi favorevoli è pari a quella registrata nelle CTP, con una variazione nel valore complessivo, pari a 1.235,63 milioni di euro; la quota delle decisioni completamente a favore del contribuente sale invece a quota 37%, per un valore totale pari a 1.235,63 milioni di euro.