Il Ministero dell’Economia e delle Finanze monitora costantemente lo stato delle controversie tributarie nel nostro Paese, con relazioni periodiche che analizzano le liti pendenti e il lavoro delle commissioni tributarie.
A fine 2019, quindi, possiamo guardarci indietro e valutare l’andamento del contenzioso tributario nel 2018, anno in cui si conferma e prosegue la riduzione delle liti tributarie pendenti, in calo del 10,3% rispetto all’anno precedente. A dicembre 2018 le controversie pendenti erano 373.685: questo risultato è dovuto anche alla riduzione delle liti pervenute complessivamente alle Commissioni tributarie, pari allo 0,7% rispetto al 2017. Nel dettaglio, il Mef registra un aumento del 3,1% dei ricorsi presentati in primo grado di giudizio e un calo del 9,6% degli appelli presentati in secondo grado.
Il valore complessivo delle controversie pendenti ammonta a circa 42,9 miliardi di euro, e il 65,3% di queste (ossia 243.933 liti) è in giacenza da almeno 2 anni, il 27,4% (102.459 unità) è in giacenza da un periodo tra i 2 e i 5 anni, e il 7,3% (ossia 27.236 unità) è in giacenza da più di 5 anni.
Le controversie definite nel 2018
Le controversie definite, invece, hanno registrato un numero pari a 253.439, con una diminuzione del 3,2% rispetto all’anno precedente: tale riduzione è determinata dal calo delle decisioni di primo grado, pari al 6,3%, mentre nel secondo grado le pronunce sono aumentate del 7,6%.
Il valore complessivo delle controversie tributarie definite nel 2018 è pari a circa 31,3 miliardi di euro, per un valore medio della singola controversia pari a circa 123 mila euro.
Nel primo grado di giudizio, il 72,4% dei ricorsi definiti riguarda controversie di valore inferiore o uguale e 20.000 euro, mentre solo l’1,3% è relativo a ricorsi di valore superiora a 1 milione di euro.
Per quanto riguarda gli appelli, invece, il 53,7% del totale delle decisioni è relativo ad appelli di valore inferiore o uguale a 20.000 euro, mentre il 2,5% riguarda appelli con un valore superiore a 1 milione di euro.
Il valore complessivo delle controversie tributarie
Il valore complessivo delle controversie tributarie presentate lo scorso anno è pari a 24,2 miliardi di euro, mentre il valore medio della singola lite è di circa 115 mila euro. Rispetto al 2017, si registra quindi una riduzione del valore delle liti pari al 14,9%, ossia a 4,2 miliardi di euro. Tale riduzione è dovuta principalmente alle controversie con valore superiore a 1 milione di euro, ma può essere correlata anche ad un maggior utilizzo degli strumenti deflattivi e alle definizioni agevolate disciplinate dal decreto legge n. 119 del 2018, convertito dalla legge n. 136 del 2018.
Nel dettaglio:
- il 72,6% del totale dei ricorsi pervenuti alle CTP riguarda controversie di valore inferiore o uguale a 20.000 euro, per un totale di circa 420 milioni di euro
- l’1,4% dei ricorsi ha per oggetto controversie di valore superiore a 1 milione di euro (per un totale di 9,1 miliardi di euro)
- il 57,3% degli appelli arrivati alle CTR riguarda controversie con un valore fino a 20.000 euro (per un totale di circa 172 milioni)
- il 2,5% degli appelli totali ha per oggetto controversie per un valore superiore a 1 milione di euro, per un totale di 7,1 miliardi di euro.
Esito dei giudizi
Considerando l’esito dei giudizi, sia un primo che in secondo grado gli esiti completamente favorevoli all’ente impositore sono maggiori rispetto a quelli completamente favorevoli al contribuente, e sono pari al 46,1% in primo grado e al 45,4% in secondo grado. I giudizio intermedio invece si attesta all’11,3% in primo grado e all’8,0% in secondo grado.
Nel 2018 la durata media del processo tributario in primo grado è di 689 giorni, con una riduzione dei tempi pari a 68 giorni rispetto al 2017 e di 92 giorni rispetto al 2016. Nel secondo grado di giudizio la durata media del processo è di 856 giorni e in questo caso si registra un peggioramento di 84 giorni rispetto al 2017 e di 78 giorni rispetto al 2016.
Il Processo Tributario Telematico
Infine, considerando il Processo Tributario Telematico, nel 2018, in regime di facoltatività, sono stati effettuati nel complesso 790.713 depositi in modalità digitale, pari al 42,4% del totale. Nel dettaglio:
- i depositi telematici nelle CTP sono stati 648.753 (27.402 ricorsi, pari al 17,9% del totale, e 621.351 controdeduzioni ed altri atti, pari al 49,4% del totale)
- nelle CTP i depositi telematici sono stati 141.960 (11.212 appelli, pari al 19,7% del totale e 130.748 controdeduzioni ed altri atti, pari al 33% del totale).
Questi numeri dimostrano il progressivo miglioramento delle performance del PTT e confermano le aspettative sull’importanza del processo di digitalizzazione per il miglioramento dei tempi della Giustizia Tributaria.
E nel 2019?
Anche che quest’anno prosegue il calo del contenzioso tributario: al 30 giugno 2019 le liti pendenti (pari a 368.625) si sono ridotte del 9,21% e i nuovi ricorsi (60.409) sono in diminuzione del 3,7%. Il PTT cresce ad un ritmo sempre più sostenuto. Circa 5.550 utenti hanno depositato telematicamente, in regime di facoltatività, il 64% del totale degli atti processuali: sono stati inviati telematicamente il 29% degli atti introduttivi, il 60% delle controdeduzioni e il 71% degli altri atti processuali.
Andando nel dettaglio, le controversie definite sono state 58.347, con un calo tendenziale dell’11,20% rispetto allo stesso periodo del 2018. Se analizziamo invece le nuove controversie emerge che:
- presso le CTP sono state presentate 46.874 controversie, con una diminuzione dell’1,01%. I ricorsi definiti registrano però un calo del 12,06%
- nelle CTR sono pervenuti 15.535 appelli, in calo dell’11,98% rispetto allo scorso anno. Le definizioni sono in calo dell’8,70%.
Passando agli esiti, si rileva che nelle CTP:
- la quota di giudizi completamente favorevoli all’Ente impositore si attesta al 47%
- la quota dei giudizi completamente favorevoli al contribuente è stata di circa il 29%
- i giudizi intermedi si attestano infine a circa il 12%.
Nelle CTR si registrano numero simili:
- gli esiti completamente favorevoli all’Ente impositore sono pari al 46% del totale
- i giudizi completamente favorevoli al contribuente sono circa il 37%
- le controversie concluse con giudizi intermedi rappresentano circa l’8%.