Sono oltre 6,6 milioni le cartelle fiscali sospese da marzo, quando è entrato in vigore il decreto Cura Italia, ad agosto, dopo la proroga stabilita dal decreto Rilancio. Nonostante la sospensione, però, i contribuenti italiani continuano a pagare quanto dovuto al Fisco: sei su dieci hanno infatti pagato le cartelle fiscali durante il periodo di sospensione.
Tra gennaio e febbraio infatti, prima che scoppiasse l’emergenza Coronavirus, erano 840.640 i contribuenti che stavano pagando le rate con il Fisco: secondo quanto stabilito dalla legge è infatti possibile rateizzare automaticamente il pagamento dei debiti sotto i 60mila euro, in un massimo di 60 mesi che, in caso di comprovate difficoltà economiche, possono essere estesi a 120 mesi, quindi a un totale di 10 anni.
Di questi 840 mila contribuenti che potevano beneficiare della sospensione delle rate fino ad agosto, ben 499.660, hanno invece continuato a rispettare le scadenze fiscali: si tratta del 59% del totale.
Se esaminiamo i dati forniti da Il Messaggero, poi, vediamo che i più “precisi” nel pagamento sono sardi e veneti, che nel 63% dei casi hanno deciso di continuare a pagare le cartelle fiscali nonostante la sospensione. Seguono poi i cittadini del Lazio, che registra anche il maggior numero di cartelle, pari a 1,17 milioni (solo a Roma le sospensioni riguardano 907.500 atti). Qui, su 115mila cittadini che avevano un piano di rateizzazione, oltre 72mila hanno deciso di continuare a pagare le rate anche durante l’emergenza da Covid-19, con una percentuale del 62%.
Seguono nella classifica i contribuenti del Friuli Venezia Giulia, del Piemonte e della Valle d’Aosta, dove il 60% dei contribuenti ha continuato a pagare quanto dovuto al Fisco. Le regioni con le percentuali di pagamento più basse sono invece le Marche (54%), l’Abruzzo (54%) e il Molise (52%), dove però si registra anche un numero di cartelle fiscali decisamente inferiore rispetto alle altre regioni.
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