Professionisti sempre più digitali: è quanto emerge dai dati Audiweb-Nielsen sulle attività digitali dei lavoratori autonomi nei primi mesi del 2020. In particolare ottobre è stato il mese più significativo da questo punto di vista, con un aumento di quasi il 13% degli accessi online, in gran parte da parte di attività professionali.

Se infatti confrontiamo, come fa Il Sole24Ore, i dati dell’intero periodo osservato con quelli raccolti nel 2019, non si nota un cambiamento rilevante, ma al contrario una lieve flessione dell’1,5%; è solo nel mese di ottobre, l’ultimo della rilevazione, che si registra un aumento consistente di utenti unici sul web, con una spiccata predilezione per siti, strumenti e applicazioni collegati al lavoro, contro un calo degli accessi alle piattaforme dedicate al tempo libero.

Boom dei professionisti su Zoom

I dati registrati da Audiweb mostrano una media mensile di oltre due milioni di professionisti autonomi che si collegano alle piattaforme online. La platea di riferimento è molto variegata e si basa su un’autodichiarazione dell’attività professionale svolta. La parte del leone degli accessi unici sul web va alla piattaforma online Zoom, che secondo i dati elaborati dal Sole24Ore sulla scorta delle rilevazioni Audiweb-Nielsen ha fatto un vero e proprio balzo in avanti: ad ottobre ha infatti registrato un aumento del 1.592%, raggiungendo i 440mila utenti, contro i 26 mila di ottobre 2019.

Record di accessi anche per il sito di Palazzo Chigi, che ha registrato 617mila utenti unici, contro i 44mila dello scorso anno.

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Rivoluzione digitale: una realtà ormai consolidata

“I dati di ottobre sanciscono un assestamento di ciò che è avvenuto nei mesi precedenti: cioè la rivoluzione digitale che nel 2020 ha vissuto il settore legale insieme agli altri pezzi dell’economia del Paese – commenta Luca Tufarelli, managing partner dello studio Ristuccia Tufarelli & Partners – Ora non possiamo più tornare indietro. E aggiungo, per fortuna. Questo processo era necessario ma resta il dubbio di come potrà applicarsi all’acquisizione di nuovi clienti, ancora legata a un rapporto diretto, fisico, in presenza e allo sviluppo di tutte le procedure giudiziarie online“.

Una rivoluzione che ormai è incontrovertibile anche per i commercialisti, come spiega Maurizio Grosso, consigliere delegato all’It del Cndcec: “La digitalizzazione per la nostra categoria si è realizzata in questi mesi in urgenza ed emergenza e la spinta è stata importantissima: nei prossimi mesi, dopo l’impennata di ottobre, potremmo assistere a una fase di assestamento con un fisiologico rimbalzo in lieve diminuzione, ma il percorso ormai è tracciato e da qui indietro non si torna“.

La digitalizzazione è un fattore anche  per la competitività, come afferma ancora Grasso: “con una selezione tra chi è digitale e chi è rimasto indietro e un ulteriore passo verso la compiuta dematerializzazione dei documenti. E qui la Pubblica amministrazione deve fare la sua parte: le buone pratiche esistono, come ha dimostrato il modello della fatturazione elettronica“.

Software gestionale a servizio dei professionisti: iContenzioso e il cloud

Un ulteriore passo verso la digitalizzazione è rappresentato dai software gestionali cloud come iContenzioso.

iContenzioso è il software gestionale dedicato ai professionisti del Contenzioso tributario che permette di digitalizzare pratiche e documenti che grazie al cloud possono essere consultati ovunque e in qualsiasi momento. Inoltre, grazie alla smart dashboard, è  possibile tenere sotto controllo tutte le scadenze, anche quelle dei collaboratori.

In più, con i iContenzioso puoi semplificare il tuo lavoro, rinunciando alle pratiche più noiose: ad esempio, la Nota di Iscrizione a Ruolo, che viene prodotta automaticamente da iContenzioso.

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