Cosa succede se un contribuente ha delle cartelle esattoriali in scadenza e ha necessità di effettuare puntualmente il pagamento per non decadere dai benefici della rateizzazione in essere (o dal pagamento in un unica soluzione), ma si trova all’estero?
Ipotizzando che il contribuente non abbia provveduto a delegare un professionista abilitato, è possibile pagare le cartelle esattoriali dall’estero senza incorrere in sanzioni, secondo diverse modalità che andremo ad analizzare.
Il pagamento delle cartelle esattoriali: tempistiche e rateizzazione
Una volta ricevuta una cartella esattoriale, il contribuente ha 60 giorni di tempo per effettuare il pagamento, a partire dalla data di notifica. Tuttavia, il contribuente ha anche la possibilità di chiedere la rateizzazione gli importi dovuti, che può avvenire secondo piani di rateizzazione ordinari o straordinari.
I piani ordinari permettono di suddividere l’importo dovuto in un massimo di 72 rate mensili. Qualora il contribuente non sia in grado di far fronte al debito nelle 72 rate previste, può richiedere una rateizzazione straordinaria, arrivando così fino a 120 rate. Per richiedere la rateizzazione straordinaria è necessario che il contribuente si trovi in una situazione di grave e comprovata difficoltà e che rispetti i requisiti di cui al decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze del 6 novembre 2013.
In primo luogo, è necessario dimostrare di non poter pagare il debito secondo i criteri previsti da un piano ordinario. Tale condizione si verifica nel caso in cui l’importo della rata ordinaria sia superiore al 20% del reddito mensile del nucleo famigliare, oppure del reddito risultante dall’Indicatore della situazione reddituale (ISR) riportato nel modello ISEE (Indicatore della situazione economica equivalente).
Queste regole hanno però subito alcune modifiche in seguito all’emergenza sanitaria provocata dalla pandemia da Covid-19.
Pagamento cartelle esattoriali: le proroghe previste per l’emergenza sanitaria
Dall’inizio della pandemia, il Governo è intervenuto con diversi decreti in tema di cartelle esattoriali, con l’obiettivo di ridurre la pressione fiscale sui contribuenti in un momento di grave crisi sanitaria, economica e sociale.
L’ultimo di questi interventi è il Decreto Sostegni bis, emanato dal Governo Draghi, che inizialmente aveva congelato i pagamenti delle cartelle esattoriali in sospeso dall’8 marzo 2020 fino al 30 giugno 2021. Successivamente, il Governo è intervenuto con una nuova proroga di due mesi il blocco dell’invio delle cartelle esattoriali e dei pignoramenti. Si andrà dunque al 1° settembre, con termine del versamento al 1° ottobre. La proroga sarà collegata anche a quella del 2 agosto relativa ai versamenti (scaglionati in 16 rate) di coloro che hanno già ricevuto le cartelle, hanno accettato di pagare e che dal marzo dello scorso anno hanno beneficiato del blocco.
Infine, secondo quanto previsto dal Decreto Legge n. 129/2020, per i piani in dilazione già in essere alla data dell’8 marzo 2020 e per le richieste di rateizzazione presentate fino al 31 dicembre 2020, si decade dai benefici in caso di mancato pagamento di dieci rate, anche non consecutive, invece delle cinque rate originariamente previste.
Modalità di pagamento delle cartelle esattoriali
All’interno della cartella di pagamento notificata il contribuente troverà uno o più bollettini di versamento precompilati (RAV): tali bollettini potranno essere utilizzati solo in caso di pagamento entro il termine di scadenza indicato. In caso contrario, sarà necessario aggiornare gli importi: il contribuente, o un suo delegato, dovrà presentarsi presso lo sportello dell’Agenzia delle entrate-riscossione, per aggiornare l’importo da versare.
I pagamenti possono essere effettuati in diverse modalità:
- online sul sito di Agenzia delle Entrate – Riscossione con carta di credito emessa in Italia;
- presso gli uffici postali e in banca;
- tramite home banking del proprio istituto di credito (se la filiale è presente sul territorio italiano) o di Poste italiane (se correntista);
- agli sportelli automatici bancari e postali abilitati;
- presso i tabaccai convenzionati con banca ITB, Sisal e Lottomatica;
- presso gli sportelli dell’Agente della riscossione che li ha emessi.
Come pagare le cartelle esattoriali dall’estero?
Nel caso in cui il contribuente si trovi all’estero e debba effettuare il pagamento di una cartella esattoriale in scadenza o di una rata del piano di dilazione, sarà possibile effettuare il pagamento dall’estero secondo queste modalità:
- online sul sito di Agenzia delle Entrate – Riscossione inserendo i dati del bollettino RAV allegato alla cartella/avviso;
- tramite home banking del proprio istituto di credito (sempre se la filiale è presente sul territorio italiano) o di Poste italiane (se correntista);
- con bonifico sul conto corrente bancario intestato all’Agente della riscossione, indicando il numero della cartella di pagamento e il proprio codice fiscale. In tal caso sarà necessario conoscere il codice IBAN da utilizzare: in questo documento sono indicati i codici IBAN da utilizzare esclusivamente per i pagamenti dall’estero.
Infine, il contribuente può pagare, anche solo parzialmente, la cartella di pagamento relativa a imposte erariali e oneri accessori (compenso e spese dovute all’Agente della riscossione), compensandole con i crediti relativi alle imposte erariali stesse: in tal caso si dovrà utilizzare il modello F24 Accise (codice tributo RUOL).