Ultima chiamata per saldare le rate delle cartelle fiscali sospese durante l’emergenza Covid: senza un nuovo provvedimento d’urgenza che conceda ulteriore tempo per il pagamento delle 18 rate rimaste sospese dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021, infatti, i contribuenti dovranno versare, in un‘unica soluzione, l’importo di tutte le somme iscritte e ruolo e sospese per la crisi economica e sanitaria. Data ultima per il saldo, il 30 settembre.
Lo stesso giorno scade poi anche il termine per il pagamento della rata della rottamazione ter e saldo e stralcio, originariamente dovuta entro il 31 luglio 2020. In tal caso però il contribuente potrà avvalersi della regola dei cinque giorni di tolleranza, e quindi potrà effettuare il pagamento fino al 5 ottobre.
Entriamo nel dettaglio.
Versamento delle rate delle cartelle fiscali
L’obbligo di pagamento delle rate previste nei piani di dilazione delle cartelle fiscali congelate durante la pandemia è stabilito dal Dl 18/2020, il cosiddetto decreto Cura Italia, secondo il quale gli importo non versati all’ex Equitalia devono essere corrisposti in un’unica soluzione entro la fine del mese successivo a quello del termine del periodo di sospensione.
Il periodo di sospensione è a tutti gli effetti terminato il 31 agosto scorso e dato 1 settembre l’Agenzia ha ripreso la sua attività di notifica delle cartelle esattoriali. Pertanto, al netto di un nuovo rinvio, la scadenza per il pagamento cade il 30 settembre.
Cittadini e imprese devono quindi reperire la liquidità necessaria per il pagamento di tutte le 18 rate sospese, così da non decadere dall’agevolazione del pagamento rateizzato dei debiti.
I contribuenti in difficoltà possono però approfittare della via d’uscita indicata dallo stesso agente pubblico della riscossione, che sul proprio sito ha spiegato come sia possibile versare entro la fine di settembre un numero tale di rate da poter rientrare al sotto del limite delle 10 rate non pagate, oltre le quali si decade dal piano di rateizzazione concesso dall’Agenzia delle Entrate – Riscossione.
È possibile una nuova proroga?
Se tecnici e Governo non hanno ancora trovato una soluzione per far slittare il pagamento delle rate sospese, è la stessa maggioranza di Governo a spingere per concedere più tempo ai pagamenti che hanno debiti con lo Stato.
L’ultima richiesta è arrivata dal capogruppo Cinque Stelle in commissione Finanze al Senato, Emiliano Fenu, che ha proposto al Governo di concedere altri 60 giorni di tempo per effettuare i pagamenti. Anche la Lega e tutto il centro destra chiede un nuovo stop generalizzato alle cartelle fiscali, che comprenda sia quale sospese che quelle della rottamazione ter e saldo e stralcio, includendo anche una nuova sospensione delle notifiche, da far ripartire dal prossimo 1 gennaio 2022.
Tutte richieste che però al momento non hanno prodotto alcun effetto, a meno che il Consiglio dei Ministri non decida repentinamente, nelle prossime ore, di approvare un decreto fiscale ad hoc nella seduta di mercoledì 29 settembre, data in cui l’esecutivo dovrebbe approvare la Nadef, ossia la Nota di aggiornamento del documento di economia e finanza.
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