Tornano a crescere le spese mediche nelle dichiarazioni dei redditi 2022, così come i bonus casa da portare in detrazione, nonostante il successo di cessioni e sconti in fattura.
È quanto emerge dai dati elaborati dal Caf Acli per Il Sole 24 Ore sulla base delle prime dichiarazioni dei redditi relative all’anno di imposta 2021. I dati evidenziano anche il rialzo di di molte spese agevolate delle famiglie, dopo lo shock del 2020 segnato dalla pandemia e dai diversi lockdown. Vediamo nel dettaglio i primi dati.
Le spese mediche registrano un +5,9%
A partire dal 31 maggio 2022 i contribuenti possono modificare e inviare la dichiarazione dei redditi precompilata sul sito di Agenzia delle Entrate. Gli intermediari abilitati però hanno iniziato in anticipo ad elaborare le dichiarazioni dei propri clienti, in attesa dell’apertura dei canali predisposti all’invio.
Ed è proprio grazie ad un campione di 463.229 modelli 730 pronti già il 23 maggio dal Caf Acli che è stato possibile capire l’andamento della campagna di quest’anno: i contribuenti facenti parte del campione, infatti, avevano presentato la dichiarazione nello stesso Caf anche nel 2020 e nel 2021.
Il 76,1% di contribuenti indica spese mediche detraibili al rigo E1 dei 730 di quest’anno: si tratta di un aumento del 5,9% rispetto al 2021, quando invece si era registrato un calo dell’1,8% rispetto al 72% dell’anno precedente. Il rialzo si registra anche per quanto riguarda la spesa media detratta, al netto della franchigia di 129,11 euro: quest’anno l’importo medio è di 1.192 euro, con un aumento di 219 euro rispetto allo scorso anno e di quasi 100 euro rispetto al 2020.
Probabilmente le dichiarazioni dei redditi analizzate mostrano un recupero di parte degli interventi e degli esami medici posticipati a causa dello scoppio della pandemia nel 2020. Inoltre sulla crescita delle spese sanitarie potrebbe influire anche una maggior confidenza dei contribuenti con l’obbligo dei pagamenti tracciabili, regola secondo la quale le spese mediche presso strutture non accreditate con il Sistema Sanitario Nazionale sono detraibili solo se pagate con app, carte di pagamento o bonifici. L’obbligo è stato introdotto nel 2020 e nei modelli 2021 molte spese erano risultate indetraibili perché pagate in contanti.
Scuola e sport
Nelle dichiarazioni presentate lo scorso anno si registrava un forte calo delle detrazioni del 19% sulle attività sportive dei ragazzi (-2,5% per incidenza e -35 euro per spesa media) e sull’istruzione scolastica (-1,2% e -139 euro). Un dato che non deve sorprendere, visto che i dati trasmessi nel 2021 erano frutto del momento peggiore della pandemia, caratterizzato da chiusure, rimborsi di rette già pagate e riduzioni tariffarie.
Di contro, sorprende come i modelli di quest’anno vedano un aumento degli importi medi, ma non dell’incidenza: questo perché probabilmente nel 2021 parte delle famiglie ha beneficiato dei buoni a credito sul 2020.
Ancora in calo, invece, il settore dell’istruzione accademica: la detrazione delle tasse universitarie e quella per gli studenti fuori sede diminuisce ancora nelle dichiarazioni dei redditi. A crescere è solo l’importo medio della spesa detraibile per le tasse di frequenza, che però è collegato alla revisione al rialzo delle tabelle ministeriali.
Crescono le detrazioni sulle ristrutturazioni edilizie
Il bonus più diffuso e in crescita, dopo quelli per le spese mediche, è la detrazione sulle ristrutturazioni edilizie, che passa dal 42,2 al 45,9% dei dichiarativi (rigo E41). Pertanto, i contribuenti che detraggono la prima rata nel 730/2022 sono ancora più numerosi di quelli che hanno scontato l’ultima nel 2021.
Si tratta di un dato particolarmente significativo, perché mostra come l’utilizzo diretto del bonus sia aumentato nonostante le cessioni dei crediti e degli sconti in fattura. Resta invariato invece l’importo medio. Lo stesso trend si registra per l’ecobonus ordinario.
Il superbonus del 110% resta invece marginale ed interessa appena lo 0,05% dei modelli, ossia cinque dichiarazioni su 10mila: qui a prevalere sono chiaramente la cessione e lo sconto in fattura. Lo stesso si può dire per il bonus facciate, che risulta solo nell’1,4% delle dichiarazioni di quest’anno, con una rata media di 555 euro: un importo così basso da far pensare che si tratti principalmente di quote condominiali o acconti.
Resta stabile l’andamento del bonus mobili e il bonus giardini, sia come numero di nuovi beneficiari che come importo medio.
Le altre agevolazioni
Scende l’incidenza delle detrazioni sulle spese funebri, che registrano un meno 0,2% nei primi modelli relativi al 2o21, dopo l’aumento dello 0,3% nelle dichiarazioni del 2020. Le dichiarazioni sembrano quindi riflettere l’aumento di mortilità registrato nei primi mesi della pandemia.
Per quanto riguarda gli interessi sul mutuo, il calo degli oneri finanziari detratti (da 1.074 a 1.031 euro) segue il trend di diminuzione del costo del denaro.
Infine, risulta ormai residuale la detrazione sulla retta dell’asilo nido (0,19% dei 730/2022), agevolazione incompatibile con il bonus nido erogato dall’Inps.
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