La riforma del Fisco è in arrivo, ma non stravolge troppo il volto dell’attuale regime: restano la cedolare secca e il regime forfettario, che addirittura viene potenziato con una exit tax biennale per chi supera i 65mila euro. Si introduce la possibilità di rateizzare il secondo acconto delle imposte, attualmente da pagare in un’unica soluzione, e si abbatte la ritenuta d’acconto a carico dei professionisti.
Per quanto riguarda l‘Ires, è in atto un avvicinamento tra risultato civilistico ed imponibile fiscale, grazie alla revisione dei costi parzialmente o totalmente indeducibili. In merito all’Irap le novità ne prevedono la graduale cancellazione, con priorità alle società di persone, studi associati e società tra professionisti (stp).
Riguardo l’Irpef, l’obiettivo è ridurre le aliquote marginali effettive, con interventi mirati anche in caso di eccessive variazioni tra le aliquote stesse e una specifica attenzione ai redditi medio-bassi.
Approvata la riforma del catasto “a doppia rendita”: alla rendita utilizzata attualmente sarà quindi affiancata una nuova, periodicamente aggiornabile e calcolata utilizzando le tariffe d’estimo già in vigore. Resta quindi l’impostazione a carattere reddituale e non patrimoniale (come aveva invece inizialmente previsto la vecchia versione dell’articolo 6 c.2 della legge delega, che aveva creato tensioni nella maggioranza e quindi l’interruzione dei lavori di approvazione del testo).
Sono queste le principali novità per la riforma del Fisco previste nella legge delega, passata al voto della camera per l’approvazione in prima lettura.
L’obiettivo del governo nella legge delega è quello di rendere il Fisco più alla portata di cittadini e professionisti, attraverso una razionalizzazione e una semplificazione del sistema, oltre alla produzione di norme più chiare e concettualmente autosufficienti, senza necessità di ulteriori richiami.
Il primo punto per semplificare e razionalizzare riguarda gli adempimenti fiscali, sia dichiarativi che di versamento, ad esempio vietando all’amministrazione finanziaria di richiedere ai contribuenti documenti già in possesso della pubblica amministrazione.
Un punto cardine della riforma fiscale, infine, sarà la tecnologia: si va verso la totale desecretazione dei dati delle fatture elettroniche, inclusi quelli dei corrispettivi telematici e con banche dati sempre più in comunicazione, con riguardo alla privacy ai sensi del regolamento (UE) 2016/ 679 del Parlamento europeo e del Consiglio. Lo scopo è quello di combattere l’evasione e l’elusione fiscale potenziando l’analisi del rischio, il ricorso alle tecnologie digitali, le soluzioni di intelligenza artificiale e il rafforzamento del regime di adempimento collaborativo.
Infine, con la riforma delle tax expenditures, ci si pone l’ambizioso obiettivo di realizzare il progetto del cashback fiscale con le detrazioni delle spese sanitarie che saranno erogate immediatamente ai cittadini tramite piattaforme telematiche.
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