Sono partite le lettere dell’Agenzia delle Entrate che invitano i contribuenti a mettersi spontaneamente in regola con il Fisco per evitare sanzioni e accertamenti. L’Agenzia delle Entrate ha infatti preparato circa 1,7 milioni di lettere, rivolte a contribuenti privati e professionisti, che arriveranno via PEC per chi è dotato di un indirizzo di posta elettronica certificata, e in forma cartacea per chi non se ne è ancora dotato.
Diverse modalità di ricezione, ma la sostanza non cambia: si tratta di inviti alla correzione spontanea di errori commessi nella dichiarazione 730 o nel Modello redditi. L’Agenzia delle Entrate ha messo sotto la lente di ingrandimento soprattutto i redditi derivanti da contratti di locazione, partecipazione in società, associazioni o imprese familiari, redditi di capitale e da lavoro autonomo, anche forfettario.
Alla ricezione della comunicazione, la prima cosa da fare è verificare la correttezza dei dati e se la contestazione sia reale. Per avere ulteriori informazioni è possibile rivolgersi al Contact Center dell’Agenzia delle Entrate: parlando con un operatore si potranno ottenere tutte le informazioni per effettuare ulteriori verifiche o per inviare i dati che dimostrano la regolarità della propria posizione.
Pur non trattandosi di lettere di accertamento, è bene specificare che è necessario rispondere a queste lettere di invito, proprio per evitare ulteriori passi da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Se l’errore o l’omissione evidenziata dall’Agenzia è stato effettivamente commesso, sarà possibile correggere gli errori con il ravvedimento operoso, che permette di risparmiare su interessi e sanzioni. Sarà quindi necessario presentare una dichiarazione integrativa e versare le maggiori imposte dovute, comprensive degli interessi, da calcolare al tasso legale annuo partendo dal giorno in cui il versamento avrebbe dovuto essere eseguito fino a quello dell’effettivo pagamento. A tale somma dovranno aggiungersi le sanzioni, tanto più basse quanto prima si regolarizza la propria posizione.
Per calcolare interessi e sanzioni è possibile, come indicato da LaRepubblica, utilizzare il tool disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate, alla sezione “Compliance per i cittadini”.
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