Dopo anni dal suo primo annuncio, il Redditometro sembra finalmente pronto a partire, con nuovi controlli retroattivi che partiranno dal periodo di imposta 2016. Lo strumento messo a punto dal Fisco consente di stabilire la ricchezza dei contribuenti, confrontando quello che guadagnano con le spese effettuate.
Nel 2018, il Redditometro ha subito una battuta di arresto, rischiando anche di scomparire; si decise invece di modificare i criteri di accertamento, chiamando prima di tutto in causa l’Istat e le principali associazioni dei consumatori per stabilire insieme i criteri con cui definire “a metodica ricostruzione induttiva del reddito complessivo in base alla capacità di spesa ed alla propensione al risparmio dei contribuenti”.
Ora siamo proprio a questo punto: il Dipartimento delle Finanze ha avviato le consultazioni, quindi saranno messi a punto gli ultimi elementi e il Redditometro sarà pronto nuovamente a partire.
In particolare, nell’ambito della lotta all’evasione fiscale, il Fisco metterà a confronto entrate ed uscite, secondo una logica generale che afferma: se un contribuente guadagna 100 e spende 150, è possibile che parte dei suoi guadagni siano in nero. Allo stesso modo, anche chi guadagna 100 e spende zero deve attingere ad un reddito in nero, a altrimenti con quali soldi sopperirebbe alle necessità quotidiane?
I controlli, tuttavia, scatteranno solo in caso di uno scostamento superiore al 20% tra i redditi dichiarati e quelli ricostruiti in base alla logica appena citata, oltre ai nuovi criteri individuati durante le consultazioni.
Le verifiche del Fisco si concentreranno in particolare su alcune tipologie di spesa, come:
- alimentari e bevande;
- abbigliamento e calzature;
- combustibili ed energia;
- abitazione;
- mobili, elettrodomestici e servizi per la casa;
- sanità;
- trasporti e comunicazioni;
- istruzione;
- tempo libero, cultura e giochi;
- investimenti (polizze assicurative, contributi volontari, azioni e titoli, ecc.);
- tasse.
I conti correnti verranno analizzati in modo meticoloso, utilizzando al meglio le potenzialità dalla Superanagrafe dei rapporti bancari e concentrandosi sui dati principali, come saldo a inizio e a fine anno, movimenti in entrata e in uscita e giacenza media. Il Redditometro terrà conto di 55 varianti di famiglie tipo, ossia 11 diversi nuclei familiari, e delle differenze tra la stessa tipologia di nucleo a seconda del territorio in cui vive.
In caso di eventuali presunte incongruenze, il contribuente avrà la possibilità di spiegare agli ispettori del Fisco le ragioni di tali discrepanze.
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