L’articolo 10 del decreto Ristori ha prorogato al 10 dicembre 2020 i termini della dichiarazione dei sostituti di imposta per l’anno 2019, che altrimenti sarebbero scaduti 31 ottobre. L’evoluzione dell’emergenza Covid-19, con l’introduzione di nuove limitazioni, ha infatti reso opportuno adeguare la proroga già concessa. Oltre a quanto già stabilito, tuttavia, i commercialisti auspicano che con il decreto Ristori bis si possa prevedere una parificazione al 10 dicembre, o comunque al termine più ampio che si possa concedere, anche per i termini della presentazione della dichiarazione annuale delle imposte sui redditi per il 2019, attualmente in scadenza il prossimo 30 novembre.
Inoltre, tra le richieste dei commercialisti per il decreto Ristori bis si configura anche l’estensione dei contributi a fondo perduto per i professionisti e il diritto per gli intermediari a sospendere l’attività lavorativa in caso di malattia grave. Sono alcune delle istanze presentate dal Consiglio nazionale dei commercialisti nel corso dell’Audizione sul Decreto Ristori e così commentate poi da Claudio Zago, presidente dell’Ordine dei Commercialisti ed Esperti contabili di Bolzano:
“Ci troviamo d’accordo con il Consiglio Nazionale: queste proroghe sono un ‘minimo sindacale’ in vista di proposte più serie di riforma strutturale. Riteniamo fondamentale rivendicare il diritto dei professionisti di poter sospendere l’attività lavorativa per situazioni di grave malattia, senza che da ciò possa discendere danno per i contribuenti che assistono”.
Contributi a fondo perduto per i professionisti
Il protrarsi dell’emergenza sanitaria e quindi della situazione di difficoltà in cui si trovano molti liberi professionisti non può consentire in nessun modo che si continui ad escludere a priori questa categoria dalle forme di aiuto che invece sono riconosciute alle imprese. E in tal senso i commercialisti ritengono coerente la scelta di collegarsi direttamente alle risultanze delle istanze già presentate per il contributo a fondo perduto previsto dal Decreto Rilancio, chiedendo una disciplina che garantisca una speditezza operativa nelle liquidazioni per l’erogazione del contributo a fondo perduto previsto ora dal Decreto Ristori.
“Sarebbe tuttavia opportuno valutare di coniugare questa esigenza squisitamente operativa – afferma Zago – con esigenze di razionalità e ragionevolezza nei criteri di attribuzione degli aiuti“.
I commercialisti pertanto chiedono che le forme di aiuto siano riconosciute ai professionisti nelle ulteriori misure di ristoro che saranno previste dai successivi decreti per fronteggiare l’emergenza sanitaria, a fronte dell’ampliamento oggettivo e soggettivo delle restrizioni alle attività economiche.
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