Boom di finanziamenti per strumenti informatici per i professionisti che devono adeguare gli studi dal punto di vista tecnologico: dopo l’emergenza pandemica la riorganizzazione del lavoro è ormai realtà, con il crescente utilizzo di forme di lavoro sempre più “smart” anche nelle libere professioni. Una tendenza che ha contribuito ad accelerare il processo di digitalizzazione già in corso, con la conseguente necessità di dotarsi di hardware, quindi computer fissi e portatili, tablet e così via, software più avanzati e piattaforme cloud, oltre a migliorare la connettività.

Aggregando i dati che riguardano avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro, ingegneri e architetti risultano pervenute, nell’ultimo biennio, oltre 26mila domande di contributi e finanziamenti per strumenti informatici. In alcuni casi, le richieste sono collegate alla fase di avvio di attività o oppure a nuove aggregazioni tra professionisti.

Le Casse professionali mettono a disposizione, per supportare l’acquisto di beni strumentali, bandi e convenzioni, che possono spaziare dal rimborso diretto di una parte della spesa sostenuta per dotarsi di strumenti informatici o digitali fino a finanziamenti agevolati più o meno mirati al fronte tecnologico.
Vediamo nel dettaglio le agevolazioni per le diverse categorie professionali.

Contributi per l’acquisto di strumenti informatici: avvocati

La Cassa Forense ha indetto un bando, aperto fino al 15 giugno, per l’assegnazione di contributi per l’acquisto di strumenti informatici, con un plafond complessivo di 1,6 milioni.

Non sono previsti per i richiedenti limiti di età e di reddito (che però sono requisiti preferenziali per ottenere i contributi), mentre è necessario non aver già beneficiato della misura nei tre anni precedenti.

Il contributo erogato ammonta al 50% della spesa sostenuta, al netto dell’Iva, per gli acquisiti effettuati tra il 1 gennaio 2021 e il 15 marzo 2022, con un’erogazione minima di 300 euro e massima di 1.500 euro.
Il bando, attivo da diversi anni, riscuote da sempre un ottimo successo. Dal 2016 al 2021 sono pervenute alla Cassa Forense 35.843 domande di partecipazione, alle quali corrispondono 22.808 contributi erogati (63,6%). Nel 2020, anno segnato dall’esperienza del lockdown, si è registrato un boom di richieste, con oltre 12.031 domande e 6.271 rimborsi erogati (poco più della metà); 1.926 i contributi concessi invece nel 2021 (i tre quarti dei 2.579 richiesti).

Gli strumenti più acquistati dagli avvocati sono computer fissi e portatili, software, tablet e dispositivi per la protezione, archiviazione e condivisione dei dati, ma tra gli acquisti non mancano auricolari e microfoni, webcam, stampanti, sistemi e abbonamenti a piattaforme per videoconferenze.

Ricordiamo infine che i giovani avvocati possono fare richiesta anche per il bando annuale per i prestiti under 35, che permette di abbattere il 100% degli interessi passivi.

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La Cnpadc ha lanciato lo scorso anno la seconda edizione del bando (conclusasi il 15 marzo) rivolto ai neoiscritti per l’acquisto di beni strumentali (98% delle richieste), come hardware, licenze software e mobili da ufficio, oppure per sostenere la creazione di nuove aggregazioni di professionisti.

La misura, che durante la pandemia era stata estesa a tutti i professionisti, ora è riservata agli iscritti con livelli reddituali riferiti al nucleo familiare: è previsto il rimborso del 50% per le spese sostenute nel 2021, fino a un massimo di 5.ooo euro. Per gli studi associati o le Stp l’aiuto di applica al singolo professionista, in proporzione alla sua partecipazione agli utili.

La Cassa sta tuttora mettendo a punto le iniziative 2022 a supporto degli iscritti.

Le agevolazioni per le altre categorie di professionisti

La Cassa del Notariato, nell’ultimo triennio, ha riconosciuto ai notati iscritti contributi di oltre 5,3 milioni sui circa 18 milioni di euro del prestito d’onore. L’ente ha comunicato che, “in considerazione della crescente necessità per il notaio di utilizzare tali strumenti, una porzione importante di questi benefici sia destinata all’informatizzazione”. Tra le diverse opzioni a disposizione dei professionisti c’è anche l’attivazione di un finanziamento agevolato, con rimborso degli interessi passivi, per l’apertura e l’avviamento dello studio, per un massimo di 60mila euro. Il finanziamento è dedicato ai notai di prima nomina.

consulenti del lavoro possono invece accedere ad un finanziamento per l’acquisto di beni strumentali, compresi software e materiale informativo, per un minimo di 5.000 euro e un massimo di 30mila, con interessi a carico di Enpacl. Sarà possibile fare richiesta fino al prossimo 31 dicembre.

Infine, architetti e ingegneri, da inizio aprile, sono tornati agli strumenti ordinari previsti fin dal 2009 da Inarcassa, con l’obiettivo di contribuire alle spese di impianto e/o potenziamento studio, incluse dotazioni tecniche e informatiche: sono previsti prestiti d’onore (per under 35 e professioniste con figli fino a 16 anni non compiuti) e finanziamenti online in conto interessi.

 

Credits: Kzenon/DepositPhoto