Le liti con il Fisco che finiscono in Cassazione vedono sempre di più Agenzia delle Entrate e delle dogane nei panni dello sconfitto. Con l’avanzare dei gradi di giudizio, infatti, la percentuale di vittoria del Fisco nel contenzioso tributario cala drasticamente, passando dal 50% in primo grado ad appena il 31% in Cassazione.
Il trend è messo in evidenza dalla Corte dei Conti nella Relazione sul rendiconto generale dello Stato 2018, dove si evince, oltre alla riduzione della perfomance nel corso dell’iter giudiziario di Agenzia delle Entrate e delle Dogane, anche come in Corte di Cassazione (da sempre roccaforte delle vittorie dell’amministrazione) la percentuale di sentenze completamente favorevoli ai due enti sia in calo.
Nel triennio 2016/2018, infatti, le sentenze completamente favorevoli al Fisco sono scese dal 40% del 2016 al 31% del 2018, mentre i verdetti sfavorevoli all’amministrazione in Corte di Cassazione crescono di oltre il 4 punti percentuali rispetto al 2017, passando dal 18,8 al 23,1%. Per quanto riguarda i primi due gradi di giudizio, invece, il trend è a favore del Fisco nel primo, mentre nel secondo si registra sostanzialmente un pareggio.
Nel dettaglio, nei giudizi di primo grado le vittorie di Agenzia delle Entrate e delle Dogane sono incrementate dal 43,5% del 2016 al 45,5% del 2017 fino al arrivare al 46,5% nel 2018, mentre parallelamente il peso delle sconfitte scende di oltre il 2% tra il 2017 e il 2018.
In secondo grado, quindi in Commissione tributaria regionale, le vittorie complete si attestano al 42%, mentre le sconfitte al 40%, con una situazione di parità.
Come si traducono in termini di gettito questi numeri? Basta leggere quanto riportato dalla Corte dei conti nel report annuale: nel 2018 le sentenze completamente favorevoli al Fisco hanno prodotto un gettito di 8,8 miliardi per il primo grado di giudizio e di 5,4 miliardi per il secondo grado.
In media, ogni sentenza completamente favorevole all’amministrazione finanziaria genera introiti per circa 103 mila euro in primo grado e di circa 189 mila euro nel secondo grado, mentre se ci focalizziamo sulle vertenze relative alle agenzie fiscali il valore medio degli esiti completamente favorevoli in primo grado ammonta a circa 171 mila euro.
Infine, la Corte dei Conti evidenzia una riduzione dei nuovi contenziosi tributari, sia nei ricorsi avverso gli atti delle agenzie fiscali sia avverso gli atti degli enti locali e di altri enti: tale diminuzione è ascrivibile anche agli effetti deflativi degli istituti del reclamo e della mediazione di cui all’art.39, comma 9, del dl 98 del 2011.
Photo credits: izanbar/DepositPhoto