Introdurre nuove tutele per i lavoratori autonomi, attualmente privi di protezione in caso di perdita del reddito oppure di impossibilità temporanea all’esercizio della professione per malattia. Sono queste le tematiche che i commercialisti, e in particolare CNDCEC e FNC stanno affrontando nel tavolo tecnico istituito dal Ministro del Lavoro Andrea Orlando insieme alle parti sociali, e che si è riunito in videoconferenza lo scorso 27 aprile per affrontare l’introduzione di nuove misure di welfare e sostegno al reddito per i lavoratori autonomi professionisti.
Tutele per i lavoratori autonomi nell’emergenza sanitaria
Con il “Fondo per il reddito di ultima istanza”, istituito dal Decreto “Cura Italia”, nel corso dell’anno 2020 e fino al mese di aprile 2021, sono stati erogate ai professionisti indennità solo nei mesi di marzo, aprile e maggio, nonostante le difficoltà e i costi crescenti per l’esercizio dell’attività professionale durante la pandemia. Le richieste del CNDCEC e di altri enti hanno già trovato un riscontro in alcune delle misure inserite nel Decreto “Sostegni”, nel quale il Governo ha dimostrato una rinnovata attenzione nei confronti dei professionisti.
Inoltre, sono state accolte favorevolmente le previsioni di un contributo a fondo perduto ai professionisti ordinistici penalizzati dall’emergenza sanitaria, così come quelle in merito all’incremento fondo “Autonomi e professionisti”, con lo scopo di finanziare agevolazioni contributive per garantire quello che ormai è noto come “anno bianco dei professionisti”. Si tratta quindi dell’esonero parziale dei contributi previdenziali dovuti per il 2021, entro il limite massimo di 3.000 euro su base annua, destinato anche ai professionisti iscritti alle casse private di previdenza.
Da non ignorare anche le modifiche introdotte nel Decreto “Sostegni” in sede di conversione in legge (n. 69/2021), che prevedono la sospensione della decorrenza dei termini degli adempimenti a carico dei liberi professionisti, in caso di malattia o infortuni, misura più volte richiesta dal Consiglio per tutelare i professionisti vittime di contagio in termini di responsabilità professionale.
Le prospettive per il futuro
I lavori del tavolo tecnico si sono incentrati sull’individuazione di misure di sostegno al reddito dei professionisti, di incentivazione alla formazione e all’autoimprenditorialità, ma anche sulla disciplina dello sportello dedicato al lavoro autonomo e dell’equo compenso.
Il Consiglio nazionale si è poi detto a favore del mantenimento e dell’estensione dell’ambito applicativo dell’Iscro: ad oggi l’indennità a sostegno del reddito del lavoratori autonomi è infatti stata introdotta in via sperimentale ed esclude i professionisti ordinistici.
Per quanto riguarda l’istituzione dello Sportello dedicato al lavoro autonomo, questa è stata rilanciata e dovrebbe trovare applicazione presso i centri per l’impiego e gli organismi autorizzati alle attività di intermediazione ai sensi della disciplina vigente. In questo ambito, dovrebbe essere valorizzato il ruolo degli ordini e dei collegi professionali, prevedendo presso le loro sedi nazionali e territoriali l’istituzione di sportelli specifici per l’erogazione di servizi in favore degli iscritti.
Durante il tavolo tecnico è stata dedicata particolare attenzione all’ampliamento della disciplina dell’equo compenso, attualmente oggetto di tre proposte di legge incardinate alla Camera dei deputati. Il CNDCEC si è detto favorevole all’istituzione di parametri di calcolo differenziati per categorie e all’introduzione di norme deontologiche per garantire il rispetto dei criteri fissati per l’equo compenso. A tal fine, un Osservatorio nazionale per monitorare l’applicazione di questo strumento potrebbe agevolare l’effettività delle misure.