Il 2023 sarà un anno di grandi novità in ambito fiscale: dopo la nuova flat tax con tetto innalzato ad 85.000 euro per le partite Iva, è ora la volta della dichiarazione precompilata, che in questi primi mesi dell’anno sarà inviata ad alcune partite Iva.

Nel dettaglio, il debutto della nuova dichiarazione precompilata è previsto per febbraio, ma in realtà c’era già stato un primo rodaggio di questo strumento, previsto dal PNRR, a settembre 2021.

Vediamo quindi quali saranno le partite Iva coinvolte, cosa cambierà per i lavoratori autonomi e, in generale, come funziona la nuova dichiarazione precompilata.

Dichiarazione precompilata partite Iva: l’iter

Come anticipato, il 2o23 sarà l’anno del debutto definitivo della dichiarazione Iva precompilata. Si tratta di un traguardo che sarà raggiunto dopo l’avvio di un percorso iniziato qualche anno fa, con la predisposizione dei registri Iva precompilati.

Già dal 13 dicembre 2021, infatti, il Fisco aveva messo a disposizione di una platea di circa 2 milioni di operatori commerciali i registri Iva precompilati, sia per gli acquisti che per le vendite. Nella fase iniziale la novità ha riguardato i soggetti passivi Iva residenti e stabiliti in Italia che effettuano la liquidazione trimestrale dell’Iva (con esclusione di alcune categorie di soggetti che operano in particolari settori o con regimi speciali ai fini Iva).

I registri sono stati messi a disposizione all’interno del portale “Fatture e corrispettivi” e, così come avviene per la dichiarazione dei redditi precompilata, il contribuente può visualizzare e convalidare i dati, con o senza modifiche, e beneficiare dell’esonero dalla tenuta dei registri.

Sulla base delle indicazioni fornite all’epoca del debutto dei registri Iva precompilati da parte dell’Agenzia delle Entrate, il soggetto che ha convalidato quanto riportato nei registri per tutti i trimestri 2022, da quest’anno troverà nella propria area riservata del portale anche la dichiarazione annuale Iva precompilata.

Le novità 2023 per la dichiarazione precompilata partite Iva

Nei 2,3 milioni di partite Iva a cui verrà inviata la precompilata saranno inclusi anche gli agricoltori, inizialmente esclusi dal computo. Inoltre, nelle intenzioni dell’Amministrazione finanziaria c’è anche la volontà di sottoporre il modello “fai da te” a tutti i soggetti Iva di cui il Fisco ha già i dati.

La platea dei soggetti che riceverà la precompilata è stata individuata prima di tutto nelle partite Iva che liquidano l’imposta trimestralmente e, oltre ai citati agricoltori, riguarderà anche i soggetti attivi in particolari settori per i quali sono previsti regimi speciali o che applicano l’Iva separatamente, per legge o per opzione, oppure aderiscono alla liquidazione dell’Iva di gruppo, partecipano a un gruppo Iva o per i quali nell’anno di riferimento è stato dichiarato il fallimento o la liquidazione coatta amministrativa

Sono inclusi anche la Pubblica amministrazione e gli altri enti e società indicati dalle Finanze, i commercianti al minuto che trasmettono i corrispettivi senza distinzione per aliquote e ripartiscono l’ammontare e gli operatori che trasmettono i corrispettivi per le cessioni di benzina o gasolio e per le cessioni di beni o prestazioni con distributori automatici. Compresi in questa platea ci sono anche i contribuenti Iva che erogano prestazioni sanitarie e, per l’anno d’imposta 2022, quelli che liquidano la contabilità Iva per cassa.

La prima dichiarazione Iva annuale precompilata, relativa alle operazioni dello scorso anno, sarà a disposizione dei contribuenti già da febbraio e sarà appunto predisposta utilizzando la mole di dati già in possesso delle Entrate. Queste informazioni sono state recuperate:

  • dai registri Iva precompilati
  • dai dati dei corrispettivi giornalieri telematici per le operazioni con i consumatori
  • dalle liquidazioni periodiche
  • dai dati dell’anagrafe tributaria.

Prova gratis iContenzioso

Sarà ovviamente possibile integrare o modificare i dati riportati nella dichiarazione, secondo il meccanismo ormai collaudato nella precompilata per le dichiarazioni dei redditi e dei 730, ed utilizzando l’applicativo predisposto dalle Entrate, con il quale i i contribuenti Iva potranno anche stampare e trasmettere la dichiarazione, oltre che versare l’eventuale imposta che risulta dovuta al Fisco.

La scadenza di febbraio per la messa a disposizione della dichiarazione precompilata ai contribuenti con partita Iva è dettata dal PNRR, che prevede la necessità per lo Stato di introdurre questa novità entro giugno per poter ricevere la quarta rata da 16 miliardi.