Le partite Iva sono al centro degli scontri per le misure da introdurre nel decreto legge, proposte che già sollevano proteste e polemiche tra i professionisti.

Nell’ultima bozza del decreto legge, salta innanzitutto la proposta di un conto corrente obbligatorio per imprese individuali e lavoratori autonomi, come annunciato dal ministro Roberto Gualtieri nell’intervista a Il Sole 24 Ore, ma ancora una volta al centro delle polemiche c’è l’ormai famosissima flat tax. I professionisti manifestano sui social il loro malcontento circa i nuovi paletti antiabuso e denunciano il rischio di incertezza che si creerebbe con l’allargamento delle maglie introdotto dalla legge di Bilancio.

Le proposte sul nuovo decreto legge, infatti, preannunciano interventi quali il ritorno all’analitico e il ritorno delle limitazioni sulle spese per beni strumentali e costo del personale, ipotizzando un tetto di 20 mila euro, ma non solo. Si introdurrebbe inoltre il divieto di accesso al regime agevolato per chi ha redditi da pensione e lavoro dipendente oltre i 30 mila euro.

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L’abolizione del regime di flat tax al 20% per le partite Iva individuali con fatturati tra 65.001 e 100mila euro nell’istante in cui non viene sostituita da altre misure a favore delle partite Iva più congeniali al nuovo Governo, denota una scelta di fondo che mette nel mirino non tanto i regimi di flat tax, quanto i lavoratori autonomi. Crediamo che su questo il Governo debba riflettere e correggere il tiro“, afferma Massimo Miani, presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti (CNDCEC).

Si tratta di un tema ancora aperto, su cui si è espresso anche il viceministro all’Economia Antonio Misiani, che ha spiegato come manovra 2020 ha l’obiettivo di ridimensionare la flat tax per le partite Iva seguendo il principio di progressività del prelievo Irpef. Di diverso avviso è il viceministro Laura Castelli, che ritiene che il forfait non produca maggior gettito e che quindi non possa essere intoccabile.

La via di uscita è già ipotizzata nel Documento Programmatico di bilancio, dove si delinea un regime premiale per coloro che, restando nel regime agevolato, scelgono di utilizzare la fatturazione elettronica. Un adempimento tra l’altro di difficile gestione per chi ha aderito al regime ultrasemplificato e quindi non aveva obbligo di tenere la contabilità.

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