I commercialisti, e in particolare i loro rappresentanti delle sezioni di Milano delle associazioni sindacali Aidc (Associazione italiana dottori commercialisti ed esperti contabili) e Ugdcec (Unione dei giovani dottori commercialisti ed esperti contabili)hanno preso parte alla consultazione dell’Agenzia delle Entrate in merito alla cosiddetta web tax, ossia alla bozza di provvedimento attuativo delle norme sull’imposta sui servizi digitali.
Dal gruppo di lavoro è emersa la proposta di disporre la non applicazione delle sanzioni sulla web tax, per il primo anno in cui la norma diventa operativa. Tale proposta nasce anche in seguito alla considerazione del notevole impatto che le disposizioni sui servizi digitali avranno su realtà economiche dalle piccole dimensioni e tenendo inoltre conto dei tempi necessari per l’attuazione operativa delle nuove disposizioni.
Tra i temi affrontati più diffusamente durante la consultazione c’è quello della potenziale doppia tassazione sulla stessa fattispecie, un argomento particolarmente delicato. In una nota dell’Aidc si legge che “Considerando come i ricavi da servizi digitali sono tassati con aliquota del 3 per cento al lordo dei relativi costi, il fenomeno di doppia tassazione potrebbe verificarsi in tutti quei casi in cui intervengano (nella medesima transazione verso l’utente finale) più soggetti. A titolo di esempio, si può pensare al caso dell’intermediario di fornitura di servizi pubblicitari che andrebbe escluso da tassazione in quanto il ricavo da pubblicità mirata dovrebbe sorgere solo in capo a colui che veicola il messaggio pubblicitario nella fase finale e non in quelle intermedie“.
Secondo Edoardo Ginevra, presidente Aidc Milano, infatti “a norma, per quanto di interesse diretto di aziende di più ampie dimensioni, presenta diverse difficoltà e criticità operative e speriamo che l’Agenzia delle Entrate possa tenere in adeguato conto tutte le osservazioni formulate dagli operatori valorizzando così il virtuoso processo di pubblica consultazione preventiva che questa volta è stato apprezzabilmente intrapreso“.
Non resta quindi che aspettare le decisioni dell’Agenzia delle Entrate in merito a questa tematica così controversa, tenendo anche conto del momento di emergenza sanitaria in corso e quindi delle maggiori difficoltà di adeguamento a cui le aziende andrebbero incontro.
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